lunedì 5 marzo 2007

-_-


Non avendo mai frequentato un corso di disegno in vita mia, tutto quello che mi piace ritrarre lo faccio passare attraverso la mia mano, filtrato dalla mia testa secondo l'umore del caso, senza curarmi di essere perfetto nell'esecuzione. Non so disegnare, me ne rendo conto, ma il tratto che lascia segni indelebili sul foglio bianco mi dona una certa pace in quel momento, e tutte le brutture della vita si dissolvono per 5 minuti, quel tanto che basta per non procurarmi bruciori di stomaco e mal di testa. Stasera fissavo la parete, semisdraiato sul letto, con il pennarello nero che cercava di dare una dimensione alla nicchia che ho davanti, le poche cose ivi contenute: una vecchia valigetta, qualche dvd, sacchetti di plastica contenenti chissa' cosa in attesa di giudizio, vecchi pezzi di elettronica, un cubo magico in attesa di essere risolto. L'aderenza alla realta' pero' si esaurisce subito e il disegno incompleto lascia spazio ad altre figure fantasiose ispirate ad Haring, lettere greche apprese durante le interminabili lezioni di analisi e geometria all'universita', personaggi fumettati. Sono fiacco, apatico, mi manca qualsiasi forza di reagire, di intavolare qualsiasi discussione, sento che ne uscirei di nuovo sconfitto, con le parole e le frasi che perdono quota immediatamente appena uscite dalla mia bocca, come proiettili poveri di spinta, proiettili che non vogliono colpire e far male, ma solo trasmettere qualcosa che mi sta a cuore. Ma non ci riesco. Avverto resistenza, rabbia, insofferenza per il mio stato attuale, che non vorrei fosse cosi'. Saro' semplice, ma a volte aiuta.

Nessun commento: