domenica 25 febbraio 2007

te amo

sabato 24 febbraio 2007

Soldi ben spesi

Ieri mattina ho passato mezzoretta nel tentativo di caricare la homepage di italia.it; praticamente un fallimento. Una intro in flash assurda e pesante che nemmeno la mia adsl a 180 Kb/sec del mio ufficio riusciva a rendere fluida. Navigando per la rete fra blog e siti di informazione non ho trovato un parere positivo anzi, molte persone focalizzavano il punto degli svariati milioni di euro buttati per un sitarello che avrebbe potuto fare benissimo (e meglio) qualsiasi altro buon professionista web e a cifre decisamente minori.
Dopo 24 ore, da casa con una connessione edge, riprovo a navigare su italia.it. E' rimasto ancora l'orrido logo, ma in compenso riesco a spostarmi tranquillamente fra le pagine. Non sono un esperto di grafica, ma certamente potevano fare di meglio. Nota positiva, dalla pagina accessibilità e' possibile scaricare i software per gli utenti ipovedenti (ci mancava che non ci fosse stato) magari dopo lo provo per vedere quanto e' efficace. Per il resto e' un normalissimo sito web sul turismo: dove andare, dove dormire, cosa mangiare, cosa comprare ... con i fantastiliardi che hanno speso, sarebbe stato carina l'aggiunta di una funzione di personalizzazione degli itinerari: inserisci partenza e destinazione, quale dovrebbe essere l'oggetto dell'itinerario (sport, natura, arte ...) e automaticamente il sistema ti genera il percorso con ricettivita' e altro; forse non rientrava nel budget ...
Molti si sono indignati per il risultato in funzione dei soldi spesi, e hanno ragione, perche' anzitutto hanno considerato l'internauta italiano medio come un ignorante che legge la gazzetta dello sport e si arrapa con i siti porno. Non hanno minimamente pensato che chi naviga su internet, anche per perdere il suo tempo, acquista un gusto estetico e riconosce le boiate dalle cose fatte per bene, da un sito veramente accessibile da uno innavigabile. Forse hanno pensato di realizzare questo portalone come un'autostrada o un ponte? Si sono sbagliati di grosso, un'autostrada sei quasi obbligato ad usarla e magari bestemmi sulle imperfezioni del progetto e sulle tasse che ti obbligano a pagare al pedaggio, ma la usi; un sito web, a meno che abbia degli argomenti validi da proporre, se non convince, la gente non torna. Ma del resto, a loro cosa gliene puo' fregare? L'affare e' andato bene ...

giovedì 22 febbraio 2007

dedicato a tutti i pendolari ...

Stasera nella posta ho trovato questa email:

L'inferno: Arrivare in stazione a Milano, comprare un panino nel "duty free" della stazione e veder uscire i piccioni dalla cucina, correre verso il treno e entrare nella carrozza 12 posto 95 (praticamente sei la locomotiva), accorgerti di essere circondato da 2 famiglie con bambini schiamazzanti, da una rampante Manager che racconta i c4zzi suoi ad alta voce e da un tipo, che ascolta musica a palla. Sei li che provi a leggerti il tuo libro mentre ogni tre minuti squilla un cellulare con una suoneria diversa, mentre i bambini cantano e la Manager rampante racconta di come ha concluso quel suo brillantissimo affare... sei li depresso che speri in un deragliamento e senti la voce del controllore che dice: "il treno viaggia ad una velocità di 3 bradipi al secondo, il tempo a Firenze e poco nuvoloso, mia moglie mi ha fatto le corna e... ah si! dimenticavo! siamo in ritardo di 45° minuti CLICK!" e la manager: " Merda, siamo in ritardo non posso arrivare in tempo per vedere la puntata di Lost" e tu sei li che pensi: " beh dai almeno se il treno fa un ritardo di trenta minuti ti rendono metà del costo del biglietto". Ma cari bastardi, fateci caso il treno arriva sempre con un ritardo di 29 Minuti nella stazione e niente rimborso.

Alcune riflessioni dettate da un'esperienza pluriennale:

L'inferno: Arrivare in stazione a Milano, comprare un panino nel "duty free" della stazione e veder uscire i piccioni dalla cucina ...

Sono scappati! Niente hamburgher oggi ...

correre verso il treno e entrare nella carrozza 12 posto 95 (praticamente sei la locomotiva), accorgerti di essere circondato da 2 famiglie con bambini schiamazzanti, da una rampante Manager che racconta i c4zzi suoi ad alta voce e da un tipo, che ascolta musica a palla ...

e ti lamenti? almeno il TUO posto non era occupato da un rozzo energumeno che ritiene che tu abbia sbagliato vagone, i bambini non ti usano come bersaglio per le loro caccole, e la rampante manager e il tipo magari non si lavano da una settimana per la gioia dei nasi delicati ...

Sei li che provi a leggerti il tuo libro mentre ogni tre minuti squilla un cellulare con una suoneria diversa, mentre i bambini cantano e la Manager rampante racconta di come ha concluso quel suo brillantissimo affare..

tappi di cera o poliuretano espanso? non costano molto ...

sei li depresso che speri in un deragliamento ...

sei pazzo solo a pensarlo; stai pure depresso ...

e senti la voce del controllore che dice: "il treno viaggia ad una velocità di 3 bradipi al secondo, il tempo a Firenze e poco nuvoloso, mia moglie mi ha fatto le corna e... ah si! dimenticavo! siamo in ritardo di 45° minuti CLICK!"

fuori casa tutto il giorno ... c'è da capirlo poveretto ...

Merda, siamo in ritardo non posso arrivare in tempo per vedere la puntata di Lost" e tu sei li che pensi: " beh dai almeno se il treno fa un ritardo di trenta minuti ti rendono metà del costo del biglietto". Ma cari bastardi, fateci caso il treno arriva sempre con un ritardo di 29 Minuti nella stazione e niente rimborso.

per 29 minuti ci metterei la firma e sarei puntuale per la prossima coincidenza. Evidentemente non e' lo stesso treno che prendo io :")





mercoledì 21 febbraio 2007

il silenzio


Disegnare e' un'azione che mi rilassa, sostanzialmente. Un foglio bianco, un lapis, un pennarello nero, poco a poco le figure prendono corpo e assumono una loro identita' sullo spazio bianco. Non mi interessa essere bravo, mi piace l'idea che quello che ho creato mi doni pace, tutto qui.
Cerco di mantenere un impegno con me stesso nel postare almeno un disegno al giorno. Qualche volta ci riesco, altre volte meno. Stasera davanti al blocchetto dei disegni fissavo il vuoto, ho preso un pennarello nero, ho tolto il cappuccio e ho fissato un punto solitario sul foglio. All'inizio volevo metterlo al centro, poi piano piano ho spostato la sua posizione, vicino alla periferia del foglio, nero, denso, coscente della sua presenza e della sua importanza in quella superficie. Poso il pennarello, alzo il blocco e lo posiziono di fronte a me, fissando la macchia nera, avvertendo la quiete di una pausa, dopo un fluire di parole inconcludenti dalla tv, la vibrazione del neon sopra la mia testa, il gorgoglio dell'acqua dentro i radiatori del riscaldamento. Assaporo il silenzio.

lunedì 19 febbraio 2007

cronaca di un ritorno - I

Una partenza normale, con un arrivo normale in stazione e un normale salutarsi; questa era la mia speranza ieri, di un respiro regolare, di pulsazioni accelerate solo dalla tua presenza, non da un treno da inseguire. Partenza da casa con un'ora di anticipo; l'auto ingoiava la linea tratteggiata della strada senza avidita', la mia mano metteva meglio a fuoco la tensione che percepivo nella tua guida, tensione da sciogliere all'arrivo, con parole e baci. Invece ecco che accade. Ancora. La macchina si ferma, accostiamo, 3 madonne ben pensate mentre cercavo di capire dove potesse aprirsi il cofano della tua auto, radiatore disidratato, la mia acqua del viaggio che lo disseta. Di nuovo in viaggio, c'e' ancora tempo, ricerca di una fontana per non fondere il motore, un sibilo impercettibile, odore di fedoro misto a olio e acqua, fumata papale dal cofano, stop. Posiziono il triangolo, figura perfetta nella sua geometria di immobilita' e stabilita' come la tua ford ormai fuori uso accanto al guardrail. Nessuno che passa, nessuno che si fermi, tranne un cinquantino rettificato, puledro d'acciaio, forse ronzino, di un coetaneo sdentato, parcheggiatore alla stazione, generoso si offre per un passaggio. Sembra destino, ancora una volta, il tempo di un bacio, veloce e imbarazzato, mentre il tipo sgassava e mi incoraggiava a salire. Parto, mi giro un attimo senza perdere l'equilibrio gia' precario, la tua figura immobile, avvolta nel cappotto, si perde all'orizzonte ...

giovedì 15 febbraio 2007


Non sono mai riuscito a disegnare bene le mani, troppi muscoli, troppe ombre, troppo belle ...

mercoledì 14 febbraio 2007

martedì 13 febbraio 2007

Sogno di S. Valentino




















Pensavo a qualcosa da donarti per questo giorno, per accorciare le distanze, per starti vicino. E mentre pensavo ho preso una penna e il retro di una confezione di merendine e ho cominciato ad abbozzare un'immagine, pensando a noi, di nuovo abbracciati, di nuovo insieme, le tue mani che mi stringono a te, i tuoi capelli. A presto tesoro mio.